Stenosi vertebrale e spondilodiscopatia un percorso conservativo

Jul 7, 2022 12:47:00 PM | Fisiatra antalgica lombare Stenosi vertebrale e spondilodiscopatia un percorso conservativo

Molto frequentemente arrivano in ambulatorio pazienti anziani affetti da mal di schiena, lombare basso, cronico persistente. 

Hanno già visto l’ortopedico, il neurochirurgo,  fisiatri e molti fisioterapisti, con i quali hanno fatto un percorso di terapia, che  ha portato modesti giovamenti in termini di riduzione del dolore e qualità nel movimento.

di solito vi è l’incertezza sul da farsi: operare o non operare, su questo vi sono molteplici studi che sostanzialmente non trovano una particolare efficacia su nessuna di queste due opzioni, da sole. (vedi articoli)

stenosi

Di solito il quadro presenta alterazioni anatomiche di tipo artrosico,  deformazioni nel sistema discale e vertebrale, processi di stenosi a uno o più livelli del canale rachideo, in poche parole, sono quadri con una verosimile indicazione chirurgica, evento non sempre ben accetto o applicabile a tutte le persone, considerando anche problematiche di comorbidità per problemi vascolari o metabolici come il diabete.

In questi casi la cosa più importante e stabilire un adeguato programma riabilitativo,  vale a dire:

  • accertare la diagnosi e circoscrivendo i problemi principali
  • fornire  un supporto farmacologico per ridurre infiammazione e dolore
  • prescrivere uso di terapie fisiche per il controllo del dolore e infiammazione: magnetoterapia, laser, diatermia
  • identificare i punti vertebrali sofferenti ed eseguire un trattamento antalgico mirato: blocco faccettario, blocco periradicolare, blocco Sacro iliaco.
  • associare un supporto fisioterapico riabilitativo, esercizi per tronco e locomozione
  • associare un supporto fisiokinesico , trattamenti manuali ed esercizi posturali mirati fatti in palestra medica (almeno in fase iniziale) per recupero funzionale e di controllo del tronco.
  • eventualmente interagire con i colleghi chirurghi nel caso fosse in programma un intervento decompressivo o artrodesico

 

Seguendo questo programma posso dire con serenità che buona parte dei pazienti (almeno il 70%) che vengono in ambulatorio trovano un beneficio, forse temporaneo, forse parziale, ma di solito questo miglioramento viene percepito e favorisce un recupero delle abilità che si riflette anche sulla qualità della vita in generale.

Il mio consiglio per ogni paziente con questa tipologia di problema è: trovate un bravo medico che una volta analizzati tutti gli elementi diagnostici, il percorso eseguito,  visitato più volte il paziente, discusso con l’interessato e coi familiari lo stato delle cose, elabori un programma terapeutico, delimitando un lasso di tempo,  3 -6 mesi, ponendo degli obiettivi da raggiungere in termini di:

  • riduzione del dolore
  • abilità nella vita quotidiana
  • benessere percepito

questo percorso sarà utile anche nel caso in cui la situazione non mostri miglioramento,  sarà un percorso sul quale altri colleghi chirurghi e algologi interventisti potranno agire con maggiore nozione del problema.

Written By: Gustavo Nunez