EPICONDILITE il complesso trattamento del gomito del tennista

Aug 11, 2022 1:01:00 PM | Epicondilite EPICONDILITE il complesso trattamento del gomito del tennista

Epicondilite laterale, gomito del tennista programma complesso di terapia

La primavera e l'estate sono arrivate e gli appassionati delle racchette hanno ripreso gli allenamenti  tennistici ,  la pratica del dritto e rovescio, con impegno e animosità competitiva verso gli avversari che devono sentire la forza delle bordate e la velocità in battuta, tutto bene si, ottimo , fino al momento in cui nell'eseguire il gesto plastico si avverte una fitta o si percepisce un "click", poi sopraggiunge il dolore.

Dolore al movimento dell'avambraccio, dolore a girare la mano, dolore a riposo e soprattutto... dolore vivo alla palpazione in un particolare punto del gomito. logicamente il disturbo sembra andare via con la pomata e il riposo, ma si era solo nascosto,  e ricompare immancabilmente al primo sforzo di imbracciare con forza la racchetta.

Questa è la storia naturale dell'epicondilite laterale, vale a dire il punto nel quale il tendine comune degli estensori del polso s'inserisce nel segmento osseo dell'omero, questa zona diventa il punto di infiammazione e  da qui si diffonde il dolore sia in alto verso il braccio come in basso sul avambraccio verso il polso.

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La diagnosi è di solito clinica:  la zona inserzionale è tumida e molto dolente, i test funzionali mostrano la compromissione del gesto e della forza, a questo si può aggiungere un'ecografia locale, la quale documenta alterazioni ne tessuto entesico e tendineo, oltre a mostrare il grado di reazione flogistica acuta mediante l'uso del power doppler. Volendo una RM potrebbe essere indicata, magari in un secondo momento.

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Possiamo dire che per l'epicondilite serve un complesso e articolato programma terapeutico che consiste in:

  1. riposo relativo dalle attività gravose per arto e gomito- polso
  2. uso di un tutore di contenimento specifico per epicondilite
  3. impacchi di ghiaccio e antinfiammatori locali (crema gel  fitoterapica o a base di fans topici)
  4. qualche seduta di laser terapia e farmacoforesi (una metodica elettromagnetica per veicolare un farmaco sui tessuti)
  5. valutazione ecografica -fisiatrica per accertare lo stato dei tessuti
  6. trattamento infiltrativo antalgico locale,  needling  e scarificazioni entesiche
  7. trattamento infiltrativo con ac Jaluronico a basso peso molecolare o con altri prodotti proloterapici
  8. trattamento con concentrato piastrinico autologo (PRP)- solo in casi selezionati.
  9. ev abbinamento con onde d'urto focali
  10. successivo trattamento fisioterapico per trattamento manuale, recupero del gesto, mobilità e forza segmentaria
  11. programma di esercizi per mantenimento autogestito

 

Scritto da: Gustavo Nunez